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Blog di un web writer freelance

Il movimento Cyberpunk

Cibernetica intesa come scienza informatica in cui il computer ha una notevole rilevanza, al punto da poter creare dei mondi alternativi e paralleli al nostro, ma allo stesso modo reali. Punk inteso come ribellione al potere politico e sociale come avveniva negli anni settanta a Londra.

Cyberpunk

Il termine nasce dall'unione di questi due termini, ma soprattutto dall'amalgama di alcune loro caratteristiche. I protagonisti delle storie cyberpunk sono provetti navigatori del web (paragonabili agli odierni hacker), capaci di compiere gesta eclatanti e vivere situazioni estreme in condivisione con altri loro simili in questa dimensione parallela. La fantascienza è arricchita da nuovi elementi come la connessione diretta tra uomo e computer, la tecnologia sviluppata in maniera esagerata al punto da ricoprire ogni aspetto della vita quotidiana delle persone. Del punk hanno il nichilismo e il disagio sociale, personaggi spesso ai margini della società, sempre in bilico tra legalità e delinquenza, forse trasgressivi e sicuramente anarchici. Pronti a ribellarsi a chi detiene il potere, politico ed economico.

Padre spirituale di questo movimento è William Gibson, i suoi racconti sono da sempre considerati la summa dell'ideologia cyberpunk. Visione ultra tecnologica del futuro in cui tutto accade velocemente, avvenimenti raccontati con un linguaggio fatto di slang e termini tecnici, condito spesso e volentieri da volgarità usate come veri e propri intercalari che danno forza alle frasi e ai discorsi (quello che spesso accade ai giorni nostri sia in strada che in televisione).

Cyberpunk e fantascienza

Un movimento consapevole del proprio ruolo, inizialmente raccontato attraverso manifesti e proclami pubblicati sulla storica fanzine Cheap Truth , fotocopiata e distribuita gratuitamente. Le continue prese di posizione estremamente critiche nei confronti della “vecchia fantascienza" non passarono inosservate, attirando le ire di numerosi suoi esponenti. 

Ciò nonostante il cyberpunk deve moltissimo alla fantascienza tradizionale così come a quella tecnologica di Robert Heinlein perché, criticabili o meno, sono senza alcun dubbio la base da cui è partita l'esperienza di Gibson e soci. Ma si sa, le polemiche fanno parte del gioco quando si voglio diffondere nuove idee (in questo caso proposte letterarie) quale che sia l'area d'appartenenza. 

Lo sfondo comune a ogni storia è il nostro pianeta, in un futuro neanche tanto lontano, in cui la diffusione delle moderne tecnologie è capillare, interessa i segmenti più diversi della popolazione ed è monopolio di poche multinazionali, potenti e corrotte. Scenari che hanno come base megalopoli nelle quali vive anche un profondo e radicato strato di degrado urbano e sociale, i bassifondi in cui umanità, onestà e virtù sono quasi sempre delle parole sconosciute. 

Trilogia dello Sprawl

Conosciuta in Italia con la traduzione Trilogia dell'Agglomerato in realtà è composta dai tre racconti pubblicati sulla rivista Omni tra il 1981 e il 1983 (successivamente raccolti in un unico volume, La notte che bruciammo Chrome ) e i tre romanzi Neuromante, Giù nel ciberspazio e MonnaLisa cyberpunk pubblicati tra il 1984 e il 1988.

I sei libri non hanno una trama unitaria, ma moltissimi punti di contatto che li legano tra loro a cominciare dai personaggi, che spesso si incrociano nei vari episodi, e dalla medesima ambientazione, un futuristico e alternativo 2020. Il potere politico si è quasi dissolto cedendo lo scettro del controllo al dio denaro in mano per gran parte alle potenti multinazionali tecnologiche fortemente colluse con la Yakuza, la nota mafia giapponese. 

In questa realtà agiscono, tra gli altri, dei moderni eroi che a cavallo di un computer passano gran parte della loro esistenza nella realtà virtuale chiamata Matrice. Questi sono i Cowboy della tastiera , figli di una mitologia underground caratterizzata da rituali ben definiti: vita da strada condizionata da una continua ossessione tecnologica, avversione verso i piani delle multinazionali e spesso abuso di droghe. 

Sei opere internazionalmente considerate il manifesto del movimento cyberpunk.

Trilogia dello Sprawl: 

  1. Johnny Mnemonico (racconto, 1981) 
  2. La notte che bruciammo Chrome (racconto, 1982) 
  3. New Rose Hotel (racconto, 1983) 
  4. Neuromante (titolo originale: Neuromancer – romanzo, 1984) 
  5. Giù nel ciberspazio (titolo originale: Count Zero – romanzo, 1986) 
  6. Monna Lisa Cyberpunk (titolo originale: Mona Lisa Overdrive – romanzo, 1988)
Altri autori

La Trilogia dello Sprawl ha creato gli scenari in cui altri autori narreranno le gesta dei loro eroi. Tra questi va sicuramente citato Bruce Sterling, altro autore di punta del movimento, ma più orientato ad un futuro remoto in cui il genere umano è sparso in giro per il sistema solare, diviso tra la fazione che fonda la propria cultura sulla manipolazione genetica (gli Shaper) e quella che ha scelto di seguire la strada della tecnologia, elettronica e meccanica (i Mechanist). 

Altri autori degni di essere menzionati sono John Shirley, Lewis Shiner, Pat Cadigan, Walter Jon Williams, Greg Bear, Rudy Rucker e Michael Swanwick.  

Oggi il cyberpunk sembra definitivamente morto, dopo aver dato quello che poteva in termini di romanzi ed oniriche visioni. In Italia è approdato con quasi un decennio di ritardo, lasciando comunque un segno tangibile nei circuiti underground degli anni novanta, soprattutto in quello musicale.

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