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Blog di un web writer freelance

Giù nel Cyberspazio di William Gibson

Il denaro è il vero potere e chi più ne ha detiene il controllo su tutto, a cominciare dalla politica. Le multinazionali sono macchine per far soldi e determinano l'andamento della vita della gente comune e della cosiddetta società civile. Non stupisce se in questo scenario due delle più importanti Zaibatsu, i potenti imperi commerciali giapponesi, sono impegnate in una battaglia per il controllo di un biochip frutto di una nuova tecnologia.

Giù nel Cyberspazio (Count Zero

Una lotta senza esclusione di colpi, fatta di sabotaggi e attività di spionaggio per carpire segreti e controllare le mosse dell'avversario. La Matrice è un flusso di dati, sviluppato da milioni di operatori attraverso i computer, talmente corposo e vitale da diventare un nuovo mondo dove hanno svolgimento gran parte degli avvenimenti. Una rappresentazione astratta, e per certi versi poetica, della realtà popolata da figure di ogni genere che vanno dagli operatori economici agli hacker passando per spettri ed intelligenze artificiali rappresentate sotto forma di anime erranti.

 Sono passati oramai sette anni dalle vicende descritte nel precedente Neuromante e la vita nella Matrice sembra decisamente cambiata, forse in peggio visto il susseguirsi di eventi strani e il proliferare di oscure quanto incontrollabili entità. Questo è il palcoscenico sul quale si sviluppano le tre storie principali, legate ad altrettanti protagonisti.

  • Il mercenario Turner assoldato dalle multinazionali per gestire al meglio la defezione di Mitchell, illustre ricercatore della Hosaka Corporation e suo malgrado ridotto a far da guardiano alla turbolenta figlia.
  • Marly è la titolare di una piccola galleria d'arte situata a Parigi. Ingaggiata da un ricco industriale per scoprire l'identità di un artista sconosciuto, creatore di una scatola futuristica dallo stile molto simile a quello di Joseph Cornell (scultore statunitense noto per essere uno dei pionieri nel campo dell'assemblaggio di materiali e del cinema sperimentale). 
  • Bobby “Count Zero” Newmark è un hacker alle prese con uno scottante e sconosciuto software che consente l'intrusione nei più importanti sistemi informatici. Il suo utilizzo lo trascinerà a un passo dal collasso cerebrale e sarà una misteriosa entità del cyberspazio a salvarlo dalla morte. Un atipico Caronte che condurrà Bobby nell'oscuro underground urbano fatto di comunità caraibiche e gruppi giovanili.

Mentre le storie si intrecciano fra loro le Intelligenze Artificiali acquistano maggiore consapevolezza e forza fino a diventare la perfetta rappresentazione della religione voodoo. Un'iconografia piena di temibili loa come il potente Legba, Signore dei Crocevia e dei Sentieri divenuto il guardiano della rete e delle comunicazioni.  Devono essere considerati dei personaggi anche le multinazionali sempre presenti nei racconti della trilogia dello Sprawl, tra loro ricorrono spesso i nomi della giapponese Ono-Sendai, leader nella produzione di computer, e della Tessier-Ashpool con sede sulla stazione orbitale di Freeside.
Entrambi segnate da continue lotte interne per la successione al potere che caratterizzeranno l'intera trilogia. Da sottolineare anche il continuo utilizzo, nei vari capitoli dello Sprawl, di location quali Chiba City (la Tokio del 2020) dove si svolgono molte delle vicende fondamentali della saga.

La traduzione italiana banalizza non poco il titolo del libro che ha più di un significato. Count Zero è il nome di battaglia del protagonista, il websurfer Bobby Newmark capace di navigare in lungo e in largo nel cyberspazio grazie alle sue abilità, ma è anche un gioco di parole che evoca il countdown che segna l'avvio di un processo informatico.

"three, two, one,... zero, liftoff!"

Partono le astronavi verso lo spazio profondo, si avviano gli attacchi informatici ai sistemi protetti.

Misero un segugio esplosivo sulle tracce di Turner a Nuova Delhi, sintonizzato sui suoi feromoni e sul colore dei capelli. Lo raggiunse in una strada chiamata Chandni Chauk, e si lanciò verso la sua BMW noleggiata, fra una selva di gambe nude e brune;e ruote di tassì a pedale. Il nucleo era costituito da un chilogrammo di esogene ricristallizzato e TNT in scaglie. Turner non lo vide arrivare. L'ultima cosa che vide dell'India fu la facciata rosa di un posto che si chiamava Khush-Oil Hotel.

Inizia così il secondo episodio della trilogia che ha segnato un nuovo modo di raccontare la fantascienza. Il concetto di matrice viene ulteriormente sviluppato, pur mantenendo un alone di mistero e per questo così descritta: la matrice, il cyberspazio, dove i grandi nuclei dati delle società bruciavano come nove fluorescenti, così densi che bastava cercare di andare oltre il contorno per cortocircuitare il sistema nervoso

La rivoluzione digitale raccontata da Gibson, se pur estremizzata, è molto simile a quella che stiamo vivendo oggi ed è per questo motivo che bisogna tener presente, in fase di lettura, che i suoi libri sono stati scritti più di venti anni fa (questo, vi ricordo, è del 1986). Quando internet e il quasi capillare sviluppo informatico erano miraggi se non pure fantasie da scrittore di fantascienza.

In questo universo futurista si muovono personaggi e idee che richiamano l'attualità, basti pensare al firewall inventato da Gibson (denominato ICE) per contrastare efficacemente i tentativi di intrusione telematica. (inutile ricordare che tutti gli utilizzatori di computer, dall'esperto al novellino, ne hanno uno installato o quanto meno ne conoscono funzioni ed utilità).  Un mondo contraddistinto da degrado sociale nel quale sguazzano personaggi di tutti i tipi, quasi sempre dalla dubbia moralità, avvezzi all'uso di droghe.

Con queste premesse non deve quindi meravigliare se il linguaggio usato da molti protagonisti è volgare, talmente pieno di scurrilità da diventare quasi caricaturale e grottesco. Ed è in questo contesto che emerge la figura solitaria del navigatore del web, l'odierno hacker, che ricoprendo il ruolo di antieroe prova a contrastare i poteri forti.

Giù nel cyberspazio racconta fin da subito le idee innovative che animano la fantasia di Gibson, quelle che hanno preso forma in Neuromante e ora evolutesi  in un insieme visionario di mondi lontani e ambientazioni solo in apparenza inarrivabili. Un libro che riletto ai giorni nostri risulta profetico visto quanta strada hanno fatto tecnologia e informatica, nonostante ciò continua a essere una lettura gradevole e coinvolgente anche a venti anni di distanza.

Suggerisco di leggere la Trilogia dello Sprawl seguendo l'ordine di pubblicazione dei libri non tanto per capire meglio lo sviluppo delle storie (ogni libro è un episodio a se), quanto per poter apprezzare i continui richiami a personaggi e vicende che troverete in ogni romanzo.

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