Fasi del sonno: tutto ciò che devi sapere
Molte persone tendono ad avere un'idea sbagliata del sonno in sé, pensando che si tratti di una semplice azione che consiste nel chiudere gli occhi la sera per poi svegliarsi al mattino dopo più o meno riposati. Ma il sonno è un processo molto più complesso di così, ed è composto da diverse fasi e influenzato da molti parametri. Per capire meglio questo fenomeno andremo a scoprire quali sono le diverse fasi del sonno e qual è il loro ruolo.
Che cos'è il ritmo circadiano?
Come appena affermato, il nostro sonno è composto da diverse fasi, l'insieme delle quali si chiama ritmo circadiano. Il ritmo circadiano è un processo biologico fondamentale che si svolge ogni volta che dormiamo, ed è responsabile della suddivisione delle nostre giornate in fase attiva e fase di sonno. La fase attiva corrisponde alla fase di veglia, in cui svolgiamo le nostre attività, mentre la fase di sonno, naturalmente, è quella in cui avviene il riposo e quindi il recupero dell'energia spesa durante la fase attiva.
Se un tempo la fase attiva corrispondeva al giorno e la fase di sonno alla notte, oggi non è più così. In effetti lo sviluppo tecnologico, il cambiamento delle abitudini di vita, e molti lavori che un tempo non esistevano spingono molte persone a lavorare di notte, e quindi ad avere un ritmo circadiano diverso. La loro fase di sonno corrisponde al giorno mentre la loro fase attiva avviene nella notte. È il caso dei guardiani notturni, dei medici di turno, dei lavoratori della radio e della tv e via dicendo.
Ma per tutti noi, a prescindere dalle circostanze della nostra vita, il sonno avviene nello stesso modo ed è composto da due fasi maggiori: la fase NREM e quella REM.
Fase NREM
È la fase che dà il via al ciclo del sonno. La persona entra in fase NREM quando inizia a sentire che si addormenta piano piano e che le sue palpebre sono più pesanti. La fase NREM finisce con l'addormentamento totale ma è composta a sua volta da diversi micro stadi (4 in totale) di una durata che varia da 5 a 15 minuti ciascuno.
L'addormentamento
Ovvero uno stato di transizione nel quale il corpo passa dallo stato attivo al sonno. In questo stadio si osserva un calo della temperatura corporea e un inizio del rilassamento dei muscoli. A mostrare bene questa transizione è l'attività cerebrale, che diminuisce dai 13 hertz (onde Alpha) agli 8 hertz (onde Beta).
Il sonno leggero
In questo stadio il corpo e la mente si rilassano e l'ansia e lo stress diminuiscono. Durante il sonno leggero il nostro corpo alterna tra momenti di attività muscolare a momenti di rilassamento totale per prepararsi allo stadio successivo della fase NREM.
Il sonno profondo
Nel sonno profondo il soggetto è immerso nel riposo e difficilmente può essere svegliato. Il respiro si fa profondo, la mente si rilassa ancora di più e la temperatura del corpo è più bassa. Durante il sonno profondo il corpo si riposa e recupera le energie necessarie in previsione del giorno successivo.
Fase REM
Durante la fase REM il corpo raggiunge il punto di rilassamento totale del corpo e dei muscoli. Una volta che il soggetto è immerso profondamente nel sonno e che la fase REM inizia, il nostro cervello inizia il suo lavoro di smistamento e di classificazione delle informazioni accumulate durante la giornata precedente. Lo scopo di questa operazione è di eliminare le informazioni inutili, per fare spazio nella nostra memoria alle informazioni utili e importanti.
Al termine della fase REM il ciclo del sonno può ricominciare con una nuova fase NREM, oppure concludersi con una fase di risveglio nella quale l'individuo inizia a svegliarsi piano piano.
Come fare per dormire meglio?
Sfortunatamente oggi vediamo sempre più persone soffrire di disturbi del sonno o addirittura di insonnia. Come detto, le abitudini della vita moderna hanno certamente influenzato il nostro ritmo del sonno tra lavoro notturno, utilizzo di dispositivi elettronici prima di dormire, lo stress e l'ansia del lavoro; ma molte persone soffrono di disturbi del sonno senza rientrare in nessuna di queste categorie sopracitate. Perché?
Il motivo spesso spesso non dipende né dal ritmo circadiano e né dallo stress, ma è una questione di mancanza di comfort. Ci si rigira spesso nel letto e ci si risveglia al mattino o addirittura nel cuore della notte con dolori di schiena o fastidi muscolari. Ebbene, la ragione è il materasso.
Per tante persone sembra una cosa così irrilevante che non ci fanno neanche caso, ma la qualità di un materasso può davvero avere un'incidenza capitale sulla qualità del nostro sonno, nel bene o nel male. Per cui occorre prestare più attenzione e comprendere l'importanza di avere un buon materasso. Per prima cosa, che si tratti di un materasso singolo o matrimoniali, è un oggetto che va cambiato periodicamente (ogni 8 anni circa) per garantire un massimo comfort. E poi va scelto con attenzione sulla base delle nostre esigenze personali.
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