People, Hell and Angels

Pubblicato il da webwriter

"Jimi ci ha lasciato un tesoro di valore inestimabile, fatto di inediti e rarità che verranno pubblicati nei prossimi dieci anni".

Parole pronunciate nel 2010 da Janie Hendrix, sorellastra del mito della sei corde scomparso da oltre quarant'anni. Una dichiarazione che ai più sembrò l'ennesima mossa commerciale atta a sfruttare il nome di Jimi Hendrix e destinata a concludersi con un'accozzaglia di brani remixati e riadattati alla meno peggio, sulla falsariga delle numerose raccolte postume edite da Alan Douglas (produttore di Hendrix fin dagli esordi) e aspramente criticate da fan e stampa specializzata. I fatti danno ragione a Janie e, tre anni dopo Valleys of Neptune, la collaborazione con la Legacy Recordings ci regala una nuova raccolta del genio di Seattle.

People, Hell and Angels

Un taccuino con appunti sonori in cui vengono annotate le differenti sfaccettature che compongono il talento dell'artista. Prove e session eseguite a cavallo tra il 1968 e il 1969, durante la realizzazione di First Rays of the New Rising Sun (quello che sarebbe dovuto essere il quarto lavoro in studio), disco mai terminato per la prematura scomparsa del chitarrista. I master originali raccontano le jam con Billy Cox e Buddy Miles, all'epoca della Band Of Gypsies, e quelle con i Gypsy Sun & Rainbows, sestetto con chitarra ritmica e due percussioni

I dodici brani sono una sorta di post-it sui quali fermare l'idea del momento. Il non essere versioni definitive evidenzia, con forza, quella voglia di ricerca sonora che ha sempre caratterizzato la vita artistica di Hendrix. A partire dalla versione elettrica di Here my train comin', brano lungamente utilizzato dal vivo durante quel biennio, passando per le sperimentali Izabella e Villanova Junction Blues (brano rimasto incompleto) registrate in studio a poche settimane di distanza dalla partecipazione a Woodstock.

In esse blues e r&b strizzano l'occhio a jazz e ritmi latini dando vita a un sound completamente nuovo. Non bisogna dimenticare l'atipica versione di Earth Blues, pezzo funk ricco di fiati e organi.

Il cuore del disco, inutile dirlo, riguarda la spasmodica ricerca delle sonorità blues a lui più congeniali, intrapresa da Hendrix fin dai tempi della Jimi Hendrix ExperienceSomewhere e Inside Out evidenziano che la strada intrapresa era quella giusta, regalandoci due brani con wah wah assordanti  e linee di basso incise dallo stesso Hendrix. Probabilmente i due migliori pezzi dell'intera raccolta.

Hey Gypsy Boy è la bozza della bellissima e commovente Hey Baby presente nel doppio ellepì First Rays of the New Rising Sun, mai terminato e uscito postumo in due dischi (Cry Of Love e Rainbow Bridge). Quanto ancora ci fosse da sviluppare, tra le idee di Jimi, lo si comprende ascoltando Let me move you e Mojo man così ricche di contaminazioni Soul e R&B.

People, Hell and Angels non è un disco di inediti nel senso stretto del termine, ma nonostante ciò lascia il segno e scuote il cuore dell'ascoltatore. Merito delle dodici tracce che mostrano, se mai ce ne fosse stato bisogno, l'immenso genio creativo dell'artista statunitense e che allo stesso tempo pongono un quesito.

Che percorso musicale avrebbe intrapreso Hendrix se non fosse morto prematuramente?

Il suo genio creativo quali e quanti altri territori avrebbe esplorato, regalandoci dischi di spessore immenso? Purtroppo resteranno quesiti senza risposta.

 

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