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Blog di un web writer freelance

My Bloody Valentine - Loveless

my bloody valentine, shoegaze, loveless Shoegazers (fissa scarpe) per eccellenza per la loro abitudine a stare con il capo chino sugli strumenti durante i concerti, forse per l'eccessiva concentrazione che li rendeva un corpo unico con il muro sonoro che riuscivano a creare. Fatto sta che questo apparente isolamento dal pubblico al quale non concedevano nessun tipo di contatto visivo ed interazione, valse loro questa etichetta da parte della stampa musicale inglese. Definizione mai troppo gradita da Kevin Shields chitarrista, creatore e mente del quartetto anglo-irlandese formatosi nel 1984 e mai ufficialmente sciolto pur avendo cessato l'attività da oltre un decennio. Completano la line up Bilinda Butcher (voce e chitarra), Debbie Googe (basso) e Colm O'Ciosoig (batteria). Nonostante l'avversione all'etichetta affibbiata loro dalla stampa britannica i My Bloody Valentine sono considerati uno dei precursori di un genere musicale forse nato dai lontani Jesus & the Mary Chain e sviluppatosi negli anni di una esplosiva carriera, fatta di numerosi EP e vari cambi di formazione. Una carriera che resta impressa in modo indelebile soprattutto per due straordinari dischi come Isn't Anything e Loveless. 

Due capolavori diventati in breve tempo un must ed un punto di riferimento.

My Bloody Valentine è un mix di rock dalla chiara discendenza punk con stretti vincoli di parentela con il dark oscuro e gotico degli anni ottanta; allo stesso tempo sono una noise band lisergica capace di fondere distorsione e romanticismo in modo talmente spontaneo da risultare atipico rispetto a quanto sentito fino ad ora.
Un sound pesante come un macigno composto da suoni affilati, graffianti ed apparentemente caotici. Distorsioni avvolte da pezzi dell'evoluzione rock degli ultimi anni, sistemate in strati che ne sottolineano la diversità.
Un cuore roccioso che ribolle di calda psicadelia circondata da petali di fiori ed atmosfere eteree che ne esaltano la romantica essenza. I due dischi, ed in particolar modo Loveless, racchiudono l'importanza dell'innovazione musicale da loro creata e che segnerà molte delle rock band che verranno. Tra i gruppi più noti che non hanno mai nascosto di essere stati influenzati da queste ibride sonorità ricordiamo gli Smashing Pumpinks e i Sigur Ros.
Ulteriore testimonianza dell'impatto dirompente che ebbe Loveless subito dopo la sua pubblicazione è la frase detta da Robert Smith dei Cure appena sentì il disco: ... ”è il primo album che chiaramente ci piscia sopra a tutti quanti..”
Testimonianza grezza ma efficace che rende merito al valore del disco e della band.
Quella dei My Bloody Valentine è una deflagrante rivoluzione rimasta però incompiuta per quegli oscuri misteri che a volte non consentono ad una band di comprendere il reale valore di quanto realizzato, rendendola schiava di piccole banalità, dissapori e divergenze su scelte e decisioni da prendere. Un sogno in parte ripreso qualche anno dopo,in modo tristemente banalizzato, da gente come gli Oasis pur non riuscendo più ad esaltare lo straordinario connubio tra le melodiche sonorità sixties del britpop e il volume distorto delle chitarre post punk. Un buon tentativo che però non ridà ossigeno ad un progetto ancora oggi considerato come fondamentale.

http://www.ondarock.it/images/monografie/mybloodyvalentine_1.jpg

L'insieme degli strati che avvolge il cuore pulsante dei MBV è un composto fatto da tremolanti chitarre ed assoli lancinanti, arricchito da un elettronico ritornello dolce ed allo stesso tempo distante come la voce di un angelo. Questo bizzarro tiramisù musicale chiamato Only Shallow apre il disco dando il via ai ritmi trascinanti e tentatori che caratterizzeranno il resto del full length. Sempre più eterea è la voce, capace di rendere quasi impalpabile e sofisticata la successiva Loomer, dal piglio lontanamente hardcore che nelle mani dei MBV diventa energia pura perdendo però di aggressività e rabbia. Il primo esempio che ci dimostra che le canzoni e le melodie non sono più separate, ma un tutt'uno lisergicamente amalgamato. To Here Knows When è il primo riuscitissimo esperimento di noise e melodia amalgamate in modo totalmente scorrevole, un capolavoro in cui le dolci sonorità emergono dalle non troppo nascoste barriere di una chitarra distorta e pigramente aggressiva. Questo brano è forse il primo vero spunto per dimostrare l'atipica originalità del sound dei My Bloody Valentine.

La parte centrale del disco è la più regolare ed inaspettatamente stabile se pur distratta da atmosfere che magicamente ci portano indietro nel tempo con Come In Alone dal sapore rock anni sessanta, ulteriore dimostrazione della capacità dei MBV di miscelare suoni lontani e diversi in un amalgama attuale. La malinconia della band è introdotta dalla chitarra acustica di Sometimes avvolta dalle due voci che sovrastano, ma non coprono, il distorto sottofondo noise . Ancora una volta gli elementi apparentemente contrastanti sono fusi in una miscela azzardata, ma mai confusa. Un brano romantico e squisitamente melodico che fa da contro altare alla base ritmica. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, all'epoca dei sixties per le sonorità sempre più simili ai Velvet Underground ed ai Cocteau Twins. Ma è un apparente gusto retrò che presto sfuma nella realtà acustica e parzialmente distorta di Blown A Wish come a rompere le tenebre con un inatteso lampo di luce. Un coro onirico di voci e suoni sembra volteggiare in modo irreale sulle sapienti alchimie che la band è sempre in grado di creare. Una canzone inattesa per la sua delicatezza, simile ad un raggio di sole apparso tra le grigie nubi fatte di distorsione e lancinanti chitarre. Il passato dei My Bloody Valentine ritorna sotto forma di un garage rock distorto ed aggressivo che in What You Want dimostra la naturale continuazione con quelle sonorità che hanno caratterizzato gli esordi della band. Chiude il disco Soon un lunghissimo esempio di rock'n'roll scanzonato vagamente misturato con le elettroniche tecnologie che fino ad ora erano state messe da parte e che negli anni a venire faranno la fortuna di gente come Primal Scream. Un brano carico di vitale allegria e ritmata aggressività.

Pochi anni dopo l'uscita di questo disco/capolavoro i My Bloody Valentine sparirono dalla circolazione ponendo fine all'involontario progetto shoegaze, nato e cresciuto con loro. Usciti di scena ma mai scomparsi ed idealmente sempre presenti nella mente di chi provò a seguire questa corrente. Questo perché Loveless è considerato uno dei migliori dischi degli ultimi quindici anni per la sua forza dirompente e per l'aver creato, inconsapevolmente, una nuova corrente musicale. 

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W
Sai che con i tuoi articoli di musica sto conoscendo gente nuova su Twitter? Grazie!!!<br /> Il tuo articollo è pubblicato anche qui: http://paper.li/Briccioledinfo/1320583376
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W
<br /> <br /> Mi fa piacere, evidentemente a qualcuno interessa la musicache ascolto.<br /> <br /> <br /> <br />